Giovedì 12 luglio – Porquerolles / miglia 148>188

Stanotte abbiamo fatto la nostra prima notturna del trasferimento, lasciando Port Cogolin a mezzanotte per arrivare nei pressi di Hyères al mattino presto. La strategia era quella di passare Cap Camarat e Cap Bénat al momento più opportuno, per avere il vento giusto. E in effetti l’abbiamo trovato: abbiamo aperto il fiocco al traverso e siamo andati avanti per diverse ore a circa 7 nodi di velocità. L’assenza della luna ci ha regalato una via lattea come solo dal mare si può vedere, impossibile da fotografare se non nella nostra memoria. Il saluto rassicurante dei fari ci ha accompagnato per tutta la notte, fino a quando l’alba si è alzata alle nostre spalle.

 

Porquerolles è un regalo di nozze: l’avventuriero belga François-Joseph Fournier la offrì in regalo alla sua giovane sposa Sylvia. Era il 1912 e i due tornavano da una lunga permanenza in Messico: per questo scelsero di piantare sull’isola anche le specie esotiche che la rendono così particolare. E infatti, Porquerolles non pare francese, forse nemmeno europea, con i suoi maestosi eucalipti che diffondono nell’aria un aroma balsamico permanente. Che siamo nel sud della Francia ce lo ricordano comunque i signori intenti a giocare alla pétanque sulla piazza del paese, che si potrebbe scambiare di per sé in effetti per un enorme campo da bocce. Le baie, come nel golfo di Saint-Tropez, sono molto affollate, ma le spiagge restano splendide: quella detta d’argento è luminosa e scintillante.

Ci ripromettiamo di tornarci, perché l’oggetto che ci riportiamo a casa oggi è il numero dei pompiers: tranquilli, nulla è andato a fuoco, ma abbiamo un piccolo imprevisto che ci trattiene à quai… Nel giro di poche ore siamo pronti a ripartire: il viaggio continua!

 

 

 

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